Vendite macchine movimento terra stabili, sale lo stradale

Il mercato italiano delle macchine per costruzioni continua a mostrare segnali di vitalità, con 9.946 unità immesse nei primi sei mesi del 2025 e una crescita complessiva del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato che da una parte testimonia il dinamismo del settore, ma che al tempo stesso evidenzia sempre più chiaramente la forte dipendenza dagli incentivi statali, in particolare quelli legati ai programmi Industria 4.0 e Zes.
Nel dettaglio, le vendite di macchine movimento terra hanno raggiunto quota 9.471 (+2%) e quelle di macchine stradali 475 (+10%). La spinta è arrivata soprattutto nel secondo trimestre, dove, contrariamente alle previsioni di flessione, si è assistito a un’accelerazione degli acquisti: una corsa dettata dal timore di perdere gli incentivi disponibili, in un contesto dove la chiarezza normativa e la finestra temporale ben definita hanno incentivato gli operatori ad anticipare gli ordini, soprattutto per macchine di medio-grandi dimensioni. Tuttavia, come sottolineano gli operatori del settore, questa dinamica rischia di essere poco sostenibile nel lungo periodo. Una volta esauriti i fondi pubblici, il mercato potrebbe subire una contrazione fisiologica, anche a fronte di una saturazione già visibile in alcuni segmenti. Il saldo positivo della bilancia commerciale, pari a €360 milioni nonostante una flessione del 19% rispetto al 2024, conferma che l’Italia resta un mercato di riferimento in Europa. Ma per mantenere questo ruolo, sarà fondamentale affiancare agli incentivi misure strutturali capaci di favorire l’innovazione e la sostenibilità nel lungo termine, anche attraverso investimenti pubblici mirati alla rigenerazione infrastrutturale e alla prevenzione del dissesto idrogeologico.

(descrizione)

Il parere dei big

I numeri del secondo trimestre 2025 - ha dichiarato Gianluca Calì, direttore marketing di Cgt - sono diversi da quelli attesi perché, a fronte di una flessione prevista, l’effetto combinato degli incentivi Industria 4.0 e Zes ha inciso fortemente sul mercato. Lo scorso anno, l’incertezza sulla Transizione 5.0 aveva frenato gli acquisti, mentre quest’anno la chiarezza sulle tempistiche dell’Industria 4.0 ha spinto i clienti ad anticipare gli ordini, soprattutto per macchinedi medio grandi dimensioni. Il cambiamento di approccio ha portato a un’accelerazione nei primi mesi del 2025, anche se al momento il mercato resta piatto. Il prosieguo dell’anno dipenderà dalla disponibilità residua dei fondi e dello stato del parco macchine già rinnovato.” “Nei primi mesi dell’anno l’incertezza ha rallentato il mercato, ma poi è scattata una corsa agli acquisti per sfruttare gli incentivi – ha dichiarato Mario Michele Spinelli, amministratore delegato di Wirtgen group. Dopo cinque anni di crescita e una saturazione fisiologica, il 2025 per il segmento delle macchine stradali sarebbe dovuto essere un anno di calo, ma il timore di perdere i benefici dell’Industria 4.0 ha spinto molti clienti ad anticipare gli ordini. Nonostante si preveda una contrazione futura legata alla fine degli incentivi, l’andamento ciclico del mercato e lo spostamento dei fondi pubblici verso altre emergenze infrastrutturali rendono difficile fare previsioni per il resto dell’anno.” “A livello internazionale, preoccupa il -19% della bilancia commerciale, segnale di una maggiore performance dei prodotti importati rispetto a quelli nazionali - ha dichiarato Michele Vitulano, presidente di Unacea. Il mercato italiano, pur influenzato dagli incentivi statali, rimane tra i più importanti in Europa per volume e parco macchine. Il governo dovrà affrontare temi cruciali come il dissesto idrogeologico e l’emergenza infrastrutturale per stimolare nuovi investimenti: per questo ottimista sulle prospettive.”

(descrizione) Secondo noi
In questa sarebbe strategico adottare un approccio strutturale al rinnovo del parco macchine circolante, oggi ancora difficilmente misurabile in termini numerici e di qualità (macchine CE, classe ambientale…). Secondo noi introdurre l’immatricolazione delle mmt o un sistema di censimento delle macchine, suddivise categoria per categoria, consentirebbe di monitorare l’età, la classe emissiva e l’efficienza delle macchine operanti nei cantieri italiani. Questo permetterebbe di studiare incentivi futuri utili a ridurre le emissioni. Ma anche solo a quantificare il peso “ambientale” del parco circolante. 

(descrizione)